Aruntam: una lezione di Expo
Il primo dicembre si è svolto a Milano presso l’Urban Center, ubicato in una scintillante Galleria Vittorio Emanuele II già ammantata dal suo personalissimo cielo di stelle, un incontro organizzato da FERPi per compiere una prima riflessione e un primo bilancio sugli obiettivi, sulle strategie, sulle azioni svolte e sui risultati ottenuti dalle aziende partner e dagli sponsor che hanno partecipato a Expo 2015.
L’incontro dal titolo “La lezione di Expo” è stato un momento di confronto per capire come questo grande evento è stato vissuto, da chi lo ha costruito giorno per giorno, non solo durante l’apertura al pubblico, ma anche nei mesi e, in alcuni casi, negli anni precedenti.
Sono intervenuti Franco D’Alfonso – Assessore al Commercio, Attività produttive, Turismo e Marketing territoriale; Paolo Anselmi – GfK Eurisko; Patrizia Rutigliano -FERPi; Vittorio Cino – Coca-Cola; Sara Durand – New Holland Agriculture; Stefano Gallizzi -Ufficio Stampa Expo 2015; Sara Miranti – Bacardi Martini; Lucia Quatera – Telecom Italia; Mario Rodriguez – MR & Associati Comunicazione; Alessandro Rosso – Alessandro Rosso Group. A moderare la discussione Pasquale Maria Cioffi, Delegato Expo 2015, FERPi.
Pia Rivera, titolare di Joyflor, è stata invitata per raccontare la sua storia di imprenditrice e la sua esperienza legata a Expo, diventata una vera e propria case history grazie alla nascita di Aruntam.
La signora Rivera ha concretamente realizzato ciò che tutti hanno voluto sottolineare nei loro interventi: Expo è stata una occasione importantissima di rilancio dell’economia, purtroppo ai suoi esordi sottovalutata, quando non addirittura osteggiata da molti; ma chi ha creduto in questo progetto, con volontà e coraggio, ha beneficiato di una vetrina difficilmente riproponibile.
Il buon esito di Expo si deve alle persone che hanno lavorato con entusiasmo per realizzare insieme qualcosa di importante, anche quando sembrava impossibile.
Quello stesso spirito è racchiuso nel nome Aruntam, che significa appunto coraggio nella lingua degli Shuar, con cui Pia Rivera ha voluto battezzare la sua nuova avventura per creare un luogo dove sia possibile trovare il Native Joyfood: cibo che regala gioia e benessere, cibo che rispetta la natura e il lavoro delle persone, cibo che ci parla di altre culture con autenticità.
Nel momento storico che stiamo vivendo non si fatica a trovare elementi di disgregazione e negatività, ed EXPO è stato un periodo illuminato.
Sapere che così tante persone, di così tanti paesi diversi, sono state capaci di lavorare insieme, per un unico scopo comune, è stata una esperienza che ha segnato profondamente chi l’ha vissuta.
L’ultima sera le persone dei diversi padiglioni si sono abbracciate e hanno pianto salutandosi, come si saluta un amico che purtroppo non si potrà vedere per un po’.
Adenauer disse “viviamo tutti sotto il medesimo cielo, ma non tutti abbiamo lo stesso orizzonte”: è bello pensare che Expo ci abbia insegnato a rispettare di più gli orizzonti degli altri.